MUSICA PER MENTI E AMBIENTI
Il suono e la vibrazione hanno molteplici modi e forme per manifestarsi; la musica è una di queste.
Da tempi antichissimi l’uomo cerca di armonizzarsi con la natura esterna e con il proprio cuore, con l’aspirazione, più o meno conscia, di risuonare con essi e di riprodurne “on demand” i movimenti più sottili. Esistono musiche per ogni situazione e per ogni tipo di esigenza della spirito; quelle più rituali, legate al ritmo degli elementi e quelle, più poetiche e soggettive, attraverso le quali possiamo riflettere, ricordare, elaborare, emozionarci. Ogni cultura del pianeta ha sviluppato nei secoli forme musicali adatte per la socializzazione (feste, battesimi, matrimoni, funerali) oppure per la guarigione dei disagi dell’anima. I suoni sciamanici degli aborigeni australiani, quelli di certi rituali tantrici indiani o tibetani, la trance indotta dal ritmo della pizzica e della taranta, ecc. hanno, a ben vedere, un doppio aspetto; inducono la mente a sintonizzarsi su frequenze salutari, legate anche biologicamente al benessere psicofisico e, grazie a questo, ottenere stati mentali che potremmo definire meditativi. Il percorso può anche seguire il verso opposto, ma il risultato è fondamentalmente il medesimo.
In accordo allo spirito di questo sito e delle attività che promuove, ho pensato di selezionare dal mare magnum della musica “globale” della nostra epoca, alcuni brani che, di tanto in tanto saranno raccolti in “playlist” fruibili da tutti voi attraverso la piattaforma Spotify; ogni raccolta sarà caratterizzata da un tema unificante, per quanto suggeriamo fin da subito di prendere questo invito all’ascolto come un gioco piuttosto che qualcosa di troppo cerebrale.
L’intento, se vogliamo, è quello di scegliere musica con una funzione specifica, adatta ad accompagnare momenti precisi della nostra vita; musica per il rilassamento e la meditazione, musica per addormentarsi oppure musica per colorare l’ambiente, cambiare la qualità vibrazionale dell’aria. La musica, il suono, modificano sempre il campo energetico, così come i pensieri (anche quelli altrui!) influiscono sul nostro ambiente mentale e, quindi, sulla percezione di noi stessi e del mondo esterno.
Si tratterà prevalentemente di musica che non nasce dall’esigenza di “raccontare” una storia e di emozionare in modo forte; per questo motivo avrà tra le sue caratteristiche quella di possedere un andamento circolare, mantrico, tendente al silenzio e al non-movimento. Questo corrisponde agli stati mentali che universalmente vengono riconosciuti (anche dalla scienza moderna) come associati al miglior funzionamento degli emisferi cerebrali e al benessere del sistema mente/corpo.
Sull’etichetta dei vecchi vinili rock, specialmente nei tardi anni 70, spesso compariva la scritta “Play it loud”, cioè “Suonalo forte”; in questo caso la tentazione è, al contrario, di suggerire un ascolto lieve, quasi subliminale.
“Piuttosto che emergere come una nave sull’oceano, [questi suoni] diventano parte di quello stesso oceano … Musica che sentiamo, ma che non sentiamo; suoni che esistono per metterci in condizione di sentire il silenzio; suoni che ci rilevano dal nostro bisogno compulsivo di analizzare, incasellare, categorizzare isolare… (David Toop a proposito del concetto di musica “ambient”)
Buon ascolto.
G.D.
P.S. Per l’utilizzo di Spotify è richiesta la registrazione: l’ascolto è gratuito e non comporta obblighi di alcun tipo. I brani sono intervallati da brevi spot pubblicitari attraverso i quali la piattaforma ai autofinanzia. Per ascoltare musica in modalità “no-spot” occorre invece sottoscrivere un abbonamento mensile.