A proposito di Armonia (1):

Talvolta si ha la sensazione che quando parliamo di Armonia Universale, Musica delle Sfere, ecc. ci si lasci prendere da legittime quando discutibili semplificazioni su come tutto ciò dovrebbe effettivamente “suonare”. Abbiamo cioè un’idea dell’Armonia che non è detto sia effettivamente solo quella che possiamo sperimentare nella vita quotidiana o nei nostri percorsi olistici, spirituali e musicali. Ci sono, credo, altre leggi, altre sensazioni a cui solo una coscienza molto profonda può riuscire ad accedere: e non è detto che questa esperienza sia necessariamente catalogabile come “gradevole”, perlomeno secondo gli schemi cui siamo abituati.

Mi è così tornato in mente il brano “Astronomy Domine” dei primissimi Pink Floyd (a firma Syd Barrett), un profondo viaggio psichico in cui il microcosmo interiore si rispecchia nel macrocosmo interstellare.

Ad un certo punto il testo, dopo aver elencato i nomi di alcuni pianeti e corpi celesti, afferma. “Le stelle possono spaventare”. Ecco, l’esperienza del giovane Barrett, senza dubbio scaturita dall’uso di LSD,  sembra dirci proprio che l’Armonia del Cosmo non è detto che, alle nostre orecchie/menti terrestri, debba suonare così rassicurante come ci si potrebbe attendere. Niente celestiali melodie New Age, insomma, ma qualcosa oltre l’umano che può davvero spaventare chi non è pronto a recepirne la Sua Grandezza.

Qualcosa di simile appartiene anche alle naturali potenzialità evocate da strumenti come gong, campane tibetane, ecc, il cui effetto sonico può evocare scenari simili a quelli descritti sopra, certamente affascinanti ed avvolgenti ma anche, in qualche modo, alieni.


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